Protagonista indiscusso delle cucine è sicuramente il piano cottura a induzione dallo stile sobrio ed elegante è diventato popolare in poco tempo nella maggior parte delle case.
La piastra a induzione ha una superficie in vetroceramica infrangibile lavorata per resistente alla corrosione da parte di sostanze acide e temperature estremamente alte, e poi troviamo un sistema di bobine sottostante al piano. Le bobine vengono alimentate da energia elettrica e nel momento in cui avviene il contatto tra l’utensile e il piano si genera un campo elettromagnetico che si propaga direttamente al fondo delle pentole (che dovrà essere rigorosamente piatto e costituito da materiale ferroso).
Analizziamo nel dettaglio i pro e i contro delle piastre a induzione.
Anche se in Italia la piastra induzione non è così largamente diffusa come in altri paesi, per motivi di ordine economico, i vantaggi rispetto al piano tradizionale sono numerosi, come:
- Facilità di pulizia
- Ottimo rendimento termico
- Ridotta dispersione di calore
- Velocità di cottura dei cibi
- Costo non più alto della cucina a gas
Piano cottura a induzione: pro e contro
Tra i vantaggi del piano cottura ad induzione ritroviamo certamente la rapidità nei tempi di cottura, per chi ha poco tempo da dedicare alla preparazione dei pasti la piastra a induzione è ideale perché riduce fino al 50% i tempi di cottura di qualunque pietanza, questo è dovuto alla dispersione del calore che è ridotta al 10%, rispetto al 60% dei fornelli a gas tradizionali. Inoltre nei piani a induzione è possibile controllare e regolare l’intensità del calore e sono più sicuri perché, anche se accesi, sono freddi al tatto e non producono alcun genere di emissione quindi, non c’è pericolo di fughe di gas e di scottarsi in quanto la piastra sprigiona calore solo nel perimetro della pentola stessa.
Inoltre, sono più semplici da pulire infatti la vetroceramica è un materiale molto resistente, infrangibile e inattaccabile da sostanze corrosive.
Naturalmente oltre ai vantaggi c’è anche l’altra faccia della medaglia, tra i principali svantaggi è ovvio che troviamo il costo dell’energia elettrica che è nettamente superiore a quello del gas, sempre se non si dispone di un impianto fotovoltaico. Altro punto a sfavore è il costo del prodotto, le piastre ad induzione infatti costano mediamente di più rispetto a quelli a gas, (qui una selezione da Amazon) e la potenza spesso supera i 3 kW. Se si usano tutti i fuochi il rischio è che salti la luce per cui dovresti potenziare il contratto della corrente elettrica e passare a 4,5 o 6 kW, con inevitabile aumento dei costi fissi di fornitura.
Ci sono dei vincoli, poi, anche nell’uso di pentole e padelle: quelle adatte per i piani a cottura a induzione devono avere il fondo piatto ed essere di materiale ferroso (ferro o acciaio) mentre non puoi usare rame, alluminio o terra cotta.
In molti prodotti inoltre la compatibilità è certificata dal simbolo caratteristico (una sorta di resistenza), laddove non specificato, invece, è sufficiente accertarsi che il fondo di queste sia costituito principalmente di materiale ferroso, ricorda che i piani cottura ad induzione non funzionano con: ceramica, terracotta, vetro Pyrex, 100% inox, 100% alluminio.
Come hai visto, esistono diversi vantaggi e svantaggi per cui valuta attentamente la tua scelta perché nel caso dei piani cottura a induzione, il risparmio energetico non coincide con il risparmio economico.