Bloody Mary, un coktail colorato e saporito
INGREDIENTI:
- Vodka, 1 e 1/2 oz (4 cl)
- Succo di pomodoro, 3 oz (9ck)
- Succo di limone fresco, 1/2 oz (1,4 cl)
- Worchester Souce, 2-3
- Tabasco, q. b.
- Sale/Sale di sedano, q.b.
- Pepe, q.b.
PREPARAZIONE:
Versare gli ingredienti in un tumbler alto con ghiaccio e miscelare bene utilizzando un bar spoon. E’ anche possibile servirsi della tecnica Throwing per esaltarlo e servirlo senza ghiaccio. Non va shakerato.
Il consiglio in più: Prediligete sempre succo di pomodoro fresco preparato e filtrato al momento. Potete servire, a parte, ulteriori spezie o varianti insolite e ricercate di sali.
Bicchiere
Tumbler alto: variante alta del Old Fashioned usata per Mojito, Bloody Mary, Tom Collins, Garibaldi, Bull Shot e Brandy Egg Nog.
Categoria IBA
Contemporary Classics
Decorazioni
Guarnire con un gambo di sedano. Preparare anche degli spiedini con qualche oliva, della giardiniera, qualche carota, funghi o altra verdura. E’ possibile servirlo anche con carne (salame, gamberetti, ecc.) e formaggio.
Da sapere sul Bloody Mary
Il Bloody Mary è un cocktail creato in una prima istanza da George Jessel nel 1939. Lucius Beebe, nella sua colonna scandalistica “This New York”, pubblicò quello che si ritiene essere il primo riferimento a questo drink, assieme alla ricetta originale: “Il nuovo tonico di George Jessel, che sta ricevendo attenzione dagli editorialisti della città, è chiamato Bloody Mary: metà succo di pomodoro, metà vodka.”
Fu però il francese Fernand Petiot a creare la versione definitiva aggiungendo alla base di succo di pomodoro e vodka le spezie. Dal New Yorker Magazine del luglio 1964:
“Io ho dato il via al Bloody Mary odierno,” ci dice. “George Jessel disse di averlo creato, ma non era altro che vodka e succo di pomodoro quando lo rilevai. Io copro il fondo dello shaker con quattro grosse prese di sale, due di pepe nero, due di pepe di Caienna e uno strato di salsa Worcestershire. Quindi aggiungo una spruzzata di succo di limone e del ghiaccio tritato, verso due once di vodka e due di spesso succo di pomodoro, scuoto, filtro e verso. Noi serviamo da cento a centocinquanta Bloody Marys al giorno, qui nella King Cole Room e negli altri ristoranti e sale per banchetti.”
Contrariamente a quello che si crede, il Bloody Mary non ha preso il nome da Maria I, meglio conosciuta come Maria “La Sanguinaria”, per via delle feroci repressioni perpetrate contro i protestanti nel XVI secolo. Il nome è stato dato da un cliente di Petiot, l’attore/cantante Roy Barton, in omaggio al locale Bucket of Bloody di Chicago, nel quale si era esibito più volte.
Il Bloody Mary cocktail è nato come aperitivo, ed è l’uso che se ne fa tuttora. Ma c’è un ulteriore, e molto particolare, uso nato successivamente: ossia quello di rimedio come post sbronza.
Varianti
Virgin Mary: Analcolico
Ruddy Mary: Gin al posto della vodka.
Michelada: Con birra messicana al posto della vodka. Solitamente aromatizzato con un paio di gocce di salsa Worchester e di Tabasco.
Bloody Geisha: Sake al posto della vodka.
Bloody Maria: Tequila al posto della vodka.
Brown Mary or Whiskey Mary: Whiskey al posto della vodka.
Bloody Bishop: Sherry al posto della vodka.
Red Eye, Calgary Red Eye, or Saskatchewan Red Eye: Birra invece della vodka, solitamente nella proporzione di 50/50 con il succo di pomodoro.
Bloody Bull: Brodo di carne e succo di pomodoro. Il drink nacque al ristorante Brennan’s a New Orleans ed è servito al Commander’s Palace come negli altri ristoranti affiliati alla famiglia Brennan.
Bull Shot: Brodo di carne al posto del succo di pomodoro. Può contenere sale, pepe o succo di limone, Tabasco e salsa Worcestershire.
Caesar, Bloody Caesar, o Clammy Mary: Il Clamato sostituisce il succo di pomodoro, ed è molto più popolare in Canada rispetto al cocktail tradizionale.
Bloody Eight or Eight Ball: Il succo di pomodoro viene sostituito dal V8, o da una mistura in parti uguali.
Flaming Bloody Mary: Una piccola quantità di rum 151 viene fatta galleggiare in alto e incendiata. Ideale per momenti freddi.
Grazie a Corso Barman Roma per averci regalato la ricetta del Bloody Mary